La digitalità pervade oggi ogni aspetto delle nostre vite, al punto da spingere il Vaticano ad abbracciare l’universo dei bit, cercando di orientare eticamente i futuri scenari di convivenza uomo-macchina. Sorge spontaneo chiedersi, quindi, se l’intelligenza artificiale possa essere gestita “con il diavolo o con l’acqua santa”. Da un lato, la gestione “con il diavolo” riflette un approccio libero e senza vincoli, che enfatizza l’uso disinvolto dei sistemi di IA, privilegiando il vantaggio competitivo e l’innovazione a breve termine. Un approccio, però, non esente da rischi che includono problemi etici, violazioni privacy e disuguaglianze sociali. Dall’altro lato, la gestione “con l’acqua santa” rappresenta invece un orientamento etico e riflessivo, che mira ad un uso più responsabile, equo e sostenibile dei sistemi di IA. Questo implica la creazione di regolamenti robusti e la promozione della trasparenza, in difesa dei nostri diritti e libertà fondamentali. Dinanzi a tali scenari, è ancora possibile pensare di bilanciare innovazione, diritto e responsabilità sociale? L’Avv. Andrea Lisi si confronterà sul tema con Isabella Corradini, Edoardo Limone, Antonella D’Iorio e Arianna Crepaldi.
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