Oramai, il mondo è entrato in una nuova guerra fredda, le cui conseguenze si protrarranno per decenni. La globalizzazione, come l’abbiamo concepita fino a ora, è finita. Molti paesi occidentali attuano il cosiddetto reshoring. Cioè, riportano in patria la produzione delle merci più pregiate e strategiche, per non essere sottoposti a dipendenze ricattatorie, in un futuro prossimo. La via della seta terrestre è, comunque, oramai chiusa dal blocco continentale russo; solo quella più a sud, passante per la Turchia e il Caucaso meridionale, rimane aperta, ma è meno fornita, agile e strutturata.
E, nonostante il raffreddamento dei rapporti, la Cina si manterrà comunque un partner commerciale fondamentale.
E, in ogni caso, c’è un’ India pronta a crescere e a divenire la popolazione più numerosa del pianeta.E ci sono altri paesi, come il Vietnam, il Giappone che aumenta i legami con i paesi NATO, anche in senso tecnologico e commerciale…. C’é la Corea del Sud e la sua industria.
Tutto questo, è anche geopolitica: la geopolitica e le relazioni sono influenzate dai flussi e vie commerciali che a loro volta influenzano la stessa geopolitica. Guerre sono scoppiate per il controllo di queste vie e di questi flussi: basti pensare a Roma e Cartagine; ma anche, più vicino a noi, Paesi Bassi e Inghilterra, Il Giappone decise di preparare una guerra contro gli USA, quando si vide bloccare i traffici commerciali con il Sud Est asiatico e il fondamentale apporto di petrolio e gomma. E questi sono solo 3 esempi tra tanti. L’Europa sta già ricalibrando i suoi corridoi viari.
Come si modificherà il sistema dei trasporti, i flussi in rapporto all’Italia e Trieste, che è snodo fondamentale e strategico per tutta l’Italia, perché nodo strategico anche per tutta l’Europa nord-orientale? Chi meglio dei nostri ospiti per rispondere? Conduce Roberto Hechich. Ospiti: Vittorio Torbianelli, Segretario Generale del Porto Trieste, e Stefano Visintin, Presidente dell’Associazione Spedizionieri del F.V.G. e di Confetra
GED [Ep.110] – Le nuove vie commerciali nella Guerra Fredda 2.0
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